Incentivo Occupazione Neet

bonus

Il Decreto Direttoriale Anpal n° 3 del 02 gennaio 2018 ha disciplinato l’Incentivo Occupazione Neet. L’Incentivo occupazione Neet è esclusivamente finalizzato all’introduzione nel mondo del lavoro di giovani. Tale obiettivo  si vuole raggiungere mediante un sostanziale abbattimento del costo del lavoro per le imprese che intendono assumere giovani lavoratori.

La Circolare Inps n. 48 del 2018 ne ha fornito le istruzioni operative che sintetizziamo e scopriamo qui.

Se invece sei interessato a conoscere l’Incentivo occupazione Mezzogiorno ti rimando a questo post oppure per conoscere l’Incentivo occupazione giovani clicca qui.

Incentivo Occupazione Neet

Datori di lavoro destinatari: Tutti i datori di lavoro privati, compreso il settore agricolo, con sedi di lavoro in tutto il territorio nazionale ad eccezione della Provincia di Bolzano

Lavoratori destinatari: Giovani tra i 6 e i 29 anni iscritti al Programma Garanzia Giovani

Tipologia di rapporti incentivati: Assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 con contratto a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato professionalizzate.

Durata dell’incentivo: 12 mesi

Importo dell’incentivo: L’incentivo è fruibile in 12 quote mensili dalla data di assunzione. L’incentivo occupazione Neet consiste nel 100% dei complessivi contributi previdenziali c/ditta e non può essere superiore alla misura massima di 8.060,00 € annui da riparametrare ed applicare su base mensile.

Conformità alla normativa in materia di aiuti di stato: L’incentivo è soggetto alla regola “de minimis” e quindi rientra nel complessivo rispetto dei parametri di aiuto che le aziende possono fruire nell’ambito della normativa dell’Unione Europea.

Cumulo con esonero Giovani L. 205/2017: Il Decreto stabilisce infatti la cumulabilità dell’esonero strutturale del 50% con l’incentivo Occupazione Neet per la parte residua e fino al 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

 

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Dr. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Incentivo Occupazione Mezzogiorno

Il Decreto Direttoriale dell’Anpal n. 2 del 2 gennaio 2018 ha disciplinato l’incentivo Occupazione Mezzogiorno. La finalità di tale incentivo è quello di abbattere totalmente il costo del lavoro per le imprese che assumono ed operano nel Sud Italia.

L’Inps con la circolare 49/2018 ne ha fornito le istruzioni operative che sintetizziamo e scopriamo qui.

Se invece ti interessa una consulenza specifica sull’assunzione dei giovani ti rimando a quest’altro post

Incentivo Occupazione Mezzogiorno

Datori di lavoro destinatari: Tutti i datori di lavoro privati indipendentemente dal settore giuridico e dalla dimensione che assumono ed operano nelle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Saredegna);

Lavoratori destinatari: I lavoratori che hanno un’età compresa tra i 16 e i 34 anni (intesi come 34 anni e 364 giorni)  disoccupati; oppure lavoratori che hanno già compiuto 35 anni di età che oltre ad essere disoccupati devono risultare privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

Tipologie di rapporti incentivati: Assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 con contratto a tempo indeterminato, contratto apprendistato professionalizzante, trasformazioni a tempo indeterminato di precedenti rapporti di lavoro a tempo determinato.

Durata dell’incentivo: La durata dell’incentivo occupazione mezzogiorno è di 12 mesi.

Importo dell’incentivo: L’incentivo è fruibile in 12 quote mensili dalla data di assunzione. L’esonero consiste nel 100% dei complessivi contributi previdenziali c/ditta e non può essere superiore alla misura massima di 8.060,00 € annui, da riparametrare e applicare su base mensile.

Conformità alla normativa in materia di aiuti di stato: L’incentivo è soggetto alla regola “de minimis” e quindi rientra nel complessivo rispetto dei parametri di aiuto che le aziende possono fruire nell’ambito della normativa dell’Unione Europea.

 

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Dr. Francesco De Santo

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Esonero contributivo triennale

La legge 205/2017 è andata ad introdurre nel nostro ordinamento l’esonero contributivo triennale volto a favorire  l’assunzione di giovani lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Tale esonero va a sommarsi alle tante misure che le aziende hanno a disposizione per ridurre il “peso” del costo del lavoro.

La Circolare Inps n. 40/2018 ne ha fornito le istruzioni operative che sintetizziamo e scopriamo qui.

 

Chi può richiedere l’esonero contributivo triennale?

Tutti i datori di lavoro privati di qualsiasi dimensione

Chi sono i soggetti agevolabili?

I lavoratori con età inferiore ai 35 anni (per il 2018) o ai 30 anni (a decorrere dal 2019) e che nella loro vita lavorativa non hanno mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Condizioni di spettanza dell’incentivo

L’esonero contributivo triennale spetta solo per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato o per una trasformazione di un precedente contratto a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. Naturalmente il datore di lavoro deve essere in regola con il Durc (documento Unico di Regolarità Contributiva) e con tutti i paletti normativi individuati dalla legge 150/2015.

Misura esonero

I datori di lavoro potranno godere del 50% dello sgravio contributivo per un massimo di (250,00 € mensili) tuttavia per i giovani del sud Italia è possibile cumulare per il primo anno questo esonero con l’Incentivo occupazione mezzogiorno 2018 e godere per lo sgravio contributivo totale per il primo anno di assunzione del lavoratore. L’esonero contributivo triennale è inoltre cumulabile con l’Incentivo occupazione Neet.

Durata dell’esonero

36 mesi

 

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Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Tirocini Garanzia Giovani

È in fase di pubblicazione su BURC il nuovo bando di Tirocini Garanzia Giovani valevole per
Cosenza e la Regione Calabria.

destinatari sono i giovani NEET (né occupati, né studenti, né coinvolti in attività di formazione età tra 18-29 anni) a cui sarà riconosciuta dalla Regione una indennità di € 400,00 mensili per max 6 mesi.

beneficiari sono soggetti di diritto privato, studi professionali e ditte individuali che:

  • hanno sede operativa in Calabria, per i tirocini regionali o in una regione diversa da quella di residenza del tirocinante, per i tirocini in mobilità interregionale
  • non hanno cessato o sospeso l’attività, non sono in scioglimento e non sono sottoposti a fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione controllata
  • sono in regola con gli adempimenti e i versamenti contributivi, assicurativi e previdenziali
  • sono in regola con gli adempimenti della L.68/1999;
  • sono in regola con le normative in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

Si ricorda che, il numero di tirocinanti che ogni soggetto ospitante può ospitare non può superare il
rapporto di:

  • 1 tirocinante per soggetti con numero di dipendenti da 0 a 5.
  • 2 tirocinanti per soggetti con numero di dipendenti da 6 a 20.
  • 10% di tirocinanti per soggetti da 21 dipendenti in su.

I datori di lavoro privi di dipendenti non possono ospitare più di due tirocini di inserimento o
reinserimento lavorativo per il medesimo profilo professionale nell’arco di 24 mesi.

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Dr. Francesco De Santo
Consulente del Lavoro Cosenza

Contratto a tempo determinato nel Commercio e Terziario

 La crescita dell’occupazione registrata nell’ultimo periodo in Italia, nella Regione Calabria e in particolare nella Provincia di Cosenza è dovuta soprattutto all’aumentare del numero dei contratti a tempo determinato.

I contratti a tempo determinato sono portatori sani di quell’esigenza di flessibilità che le imprese esprimono per fronteggiare picchi stagionali o produttivi di lavoro o ancor di più rappresentano la volontà dell’impresa di “provare”, verificare, formare e valutare un lavoratore prima di un suo definitivo e stabile ingresso in azienda.

Oggi con gli attuali sistemi di controllo di gestione le imprese sono sempre più attente ai costi ed in particolare al costo del lavoro e dunque, prima di immettere un lavoratore in azienda con un più “impegnativo” contratto a tempo indeterminato, desiderano da un lato verificare le capacità del lavoratore direttamente sul campo e dall’altro verificare la sostenibilità economica della complessiva operazione di assunzione per non intaccare i delicati equilibri di bilancio.

La crescita del numero dei contratti a tempo determinato che si è avuta anche per le imprese operanti nei settori del Commercio e/o del Terziario Servizi  tuttavia, non è stata accompagnata da un’importante agevolazione, spesso dimenticata o addirittura non conosciuta e dunque finora letta come occasione sprecata, prevista proprio per questi specifici settori ovvero il Contratto a tempo determinato di sostegno all’occupazione.

Per tutte le attività che esercitano commercio o che rientrano nel settore terziario/servizi, di qualsiasi dimensione (parliamo anche dei piccoli negozi che a Cosenza rappresentano un’importante fetta dell’economia) è possibile entro il 31 Dicembre 2017, stipulare un Contratto a tempo determinato di sostegno all’occupazione.

Solo per il settore Commercio e Terziario infatti viene previsto per i datori di lavoro che assumono con contratto a tempo determinato una particolare agevolazione.

Analizziamo in sintesi tale agevolazione:

Innanzitutto l’impresa può stipulare solo una volta con il medesimo lavoratore il Contratto a tempo determinato di sostegno all’occupazione,

Il lavoratore da assumere deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Non avere un impiego retribuito da almeno 6 mesi o, negli ultimi 6 mesi, ha svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo personale escluso da imposizione;
  • Abbia completato presso altra azienda il periodo di apprendistato e il cui rapporto lavorativo sia stato risolto al termine del periodo formativo;
  • Abbia esaurito l’accesso a misure di sostegno al reddito.

La durata di tale contratto è pari a 12 mesi.

Ma quali sono i vantaggi economici per il datore di lavoro che assume con tale contratto?

Il vantaggio è rappresentato dalla possibilità di inquadrare il lavoratore per i primi 6 mesi in 2 livelli inferiori e per il restante periodo in 1 livello inferiore rispetto alla qualifica indicata nel contratto di assunzione, con conseguente riduzione e riproporzionamento del trattamento economico del lavoratore. Nel caso in cui tale contratto allo scadere venga trasformato a tempo indeterminato il lavoratore sarà inquadrato ancora in 1 livello inferiore rispetto a quello spettante per la qualifica indicata nel contratto di assunzione, per un ulteriore periodo di 24 mesi.

Tale misura che comporta un forte taglio al costo delle retribuzioni e di conseguenza al costo del lavoro se sfruttata unitamente alle altre agevolazioni contributive esistenti per le assunzioni a tempo determinato, magari quelle previste per le donne di qualsiasi età disoccupate o per gli uomini over 50 disoccupati, porta all’impresa una sensibile riduzione del costo del lavoro per almeno 24 mesi e per il lavoratore la possibilità di iniziare ad introdursi nel sistema lavorativo.

 

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Dr. Francesco De Santo

Consulente del Lavoro Cosenza

Dati occupazionali Cosenza

Dal consueto rapporto Inps sull’andamento dei dati occupazionali confermato anche dai Consulenti del Lavoro a Cosenza in particolare e nella Regione Calabria in generale emerge il seguente trend:

Nella Regione Calabria dal 01 Gennaio 2017 al 31 Maggio 2017 sono state effettuate:

  • Assunzioni a tempo indeterminato: 13.051
  • Assunzioni a termine: 23.014
  • Assunzioni in apprendistato: 1.695
  • Assunzioni stagionali: 3.459
  • Assunzioni a tempo indeterminato rapporto 2017/2016: -3,7%
  • Complesso assunzioni: 14,7%

Tirando le somme sui dati occupazionali e forniti dall’Inps e confortati dai dati statistici elaborati dai Consulenti del Lavoro emerge un quadro a tinte fosche.

Nella Regione che a noi interessa in questa sede, la Regione Calabria si segnala un forte incremento dei rapporti di lavoro a termine con bene 23.014 assunzioni effettuate nel periodo Gennaio – Maggio 2017, dato in aumento soprattutto in provincia di Cosenza, nelle strutture ricettive-turistiche, nel commercio e nei pubblici esercizi, dove secondo il report dei Consulenti del Lavoro a Cosenza le assunzioni stagionali sono aumentate del 25% rispetto all’anno precedente.

Se a crescere sono i contratti a termine a decrescere tuttavia, sono le assunzioni a tempo indeterminato che nel rapporto 2017 base 2016 sono in diminuzione del 3,7% in Calabria e sempre secondo i Consulenti del Lavoro a Cosenza le assunzioni a tempo indeterminato sono in diminuzione del 2%.

Nel complesso dunque si segnala un aumento delle assunzioni pari al 14,7% nel periodo analizzato rispetto all’anno precedente tuttavia, si noti come i rapporti di lavoro in aumento sono di precariato e non occupazione stabile. La risposta a questo dato altro non è che la fine degli incentivi ai contratti a tempo indeterminato e delle agevolazioni sugli stessi con il Jobs Act. Il cosiddetto sgravio contributivo totale triennale del 2015 o lo sgravio contributivo al 40% biennale approvato il 2016 hanno spiegato positivamente i loro effetti ma allo scadere degli stessi l’occupazione stabile cessa di incrementare.

L’incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato attualmente vigente il  “Bonus Sud” che ha sostituito le agevolazioni di cui sopra, ricordiamo sgravio contributivo totale per un’anno per le imprese del Sud Italia che assumono un disoccupato o un giovane, non ha avuto finora un impatto dirompente sui dati occupazionali Cosenza e in Calabria così come le agevolazioni previste gli anni precedenti.

Per quanto riguarda il contratto di Apprendistato invece i dati non sembrano chissà come confortanti in quanto nei primi 5 mesi del 2017 sono state effettuate solo 1695 assunzioni con tale tipologia contrattuale in Calabria secondo l’Inps e, secondo i Consulenti del Lavoro a Cosenza in particolare sono state effettuate solo 400  assunzioni con Apprendistato.

Proprio il flop dell’Apprendistato deve farci riflettere sul paradosso che nella Regione Calabria e in Provincia di Cosenza dove si toccano punte di disoccupazione giovanile tra le più alte d’Italia tale contratto nonostante preveda uno sgravio contributivo quasi totale per 3 anni in favore delle imprese che assumono giovani dai 15 ai 29 anni non riesce a rappresentare il volano di occupazione dei giovani.

La riflessione che bisogna fare è che tale contratto è troppo oneroso per le imprese dal punto di vista burocratico, troppo burocraticizzato con piani formativi ed enti formativi a go go e dal punto di vista economico ovvero che la formazione degli apprendisti ha un costo e non è certo basso.

Da qui dunque quasi naturale che le imprese tendano ad effettuare assunzioni a termine, nonostante il contratto di Apprendistato costi di meno cosi come l’incentivo per le assunzioni del bonus sud, perché nell’incertezza dell’andamento economico dei mercati si preferisce avere un costo del lavoro maggiore addirittura ma non vincolato nell’indeterminato.

Per rendere appetibili nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato c’è bisogno di una profonda riforma del sistema occupazionale non solo con le politiche degli incentivi e agevolazioni alle assunzioni tali da dar all’occupazione una buona spinta ma soprattutto vi è bisogno di ridurre in maniera strutturale il cuneo fiscale di almeno 12 – 13 punti percentuali (ovvero la differenza tra la retribuzione lorda e netta che va a finire nelle Casse dello Stato).

Ma una soluzione per la riduzione del costo del lavoro ed il rilancio dei contratti a tempo indeterminato e dell’occupazione stabile, può anzi deve passare dai Contratti di Prossimità dalla contrattazione di secondo livello, come luogo di incontro tra gli attori sociali sindacati, imprese e i Consulenti del Lavoro nei quali possano confrontarsi liberamente ed andare a cucire su ogni singola impresa – di qualsiasi dimensione – dei contratti a tempo indeterminato di qualità nei quali il costo del lavoro viene depurato da elementi inutili e la normativa/burocrazia letteralmente abbattuta, per creare occupazione stabile e duratura e far ripartire l’economia.

CONTATTAMI per una consulenza gratuita e senza impegno per un analisi sul costo del lavoro

 

Dott. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Consulente del Lavoro Cosenza

 

Il mio studio di Consulente del Lavoro Cosenza è situato a Rende a pochi passi da Cosenza aiuta la tua impresa a crescere, sostenendoti nella gestione del personale- un’area che sappiamo essere molto critica – con un servizio di consulenza del lavoro mirato per ogni esigenza e che nessun altro offre!

Quali sono i servizi del mio studio:

  • Consulenza del lavoro
  • Elaborazioni paghe e contributi
  • Amministrazione del personale
  • Relazioni Sindacali
  • Planning Costo del lavoro (Controllo di gestione mirato sul costo del lavoro)

Perché scegliere il mio studio di Consulenza del lavoro?

Innanzi tutto perché sono un Consulente del lavoro iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza, non sono quindi con tutto il rispetto degli altri professionisti, un commercialista, un avvocato, un revisore, un ced o un patronato improvvisato ecc. che fanno benissimo il loro lavoro, esercitano benissimo le loro competenze di avvocato, commercialista, ced, patronato ma dovrebbero fare solo quello.

Dietro il mio studio di Consulente del Lavoro c’è una specializzazione mirata di anni ed anni proprio in Consulenza del lavoro con continui e costanti aggiornamenti che non si fermano mai. Dietro il mio studio c’è una ricerca continua alla qualità totale, c’è un attenzione diretta nei confronti del cliente dal più piccolo al più grande – ogni cliente viene seguito con cura nella gestione del personale – c’è una  cura maniacale del costo del lavoro e una garanzia totale di corretta gestione del personale.

Perché è importante garantire una corretta gestione del personale?

Il costo del lavoro in un azienda – di qualsiasi dimensione o settore – rappresenta la principale voce di bilancio ma, non è solo una semplice voce di bilancio, in quanto dietro di essa ci sono norme, persone, valore. Dal Costo del lavoro in generale e dalla corretta gestione del personale in particolare può addirittura dipendere il destino della tua impresa.

Gestire correttamente il personale equivale a garantire alla tua azienda:

  • Un maggior risparmio in termini di costi (economicità)
  • Una maggior efficienza del lavoratore (Efficienza)
  • Una riduzione di qualsiasi rischio derivante da sanzioni irrogate dagli Enti ispettivi

In poche parole un maggior introito monetario per la tua azienda REDDITIVITA’

Queste risorse prima allocate a priori in bilancio con il mio studio vengono lavorate e dirottate verso altre aree della tua azienda al fine di generare un cash flow positivo per garantirti una Maggiore Competitività e Risultati nei Mercati.

Spesso, soprattutto nella nostra Regione Calabria e nella nostra provincia di Cosenza, si ignora la corretta gestione del personale si tende a sfuggire dalla norma, percorrendo magari strade pseudo-legali, che, se in un primo momento possono portarti anche ad ottenere dei discutibili risultati in un secondo momento vanno a condurre l’imprenditore verso strade non percorribili che portano solo ad uno sperpero di denaro, ad un assunzione di rischi insensati con aumento delle possibilità di contenzioso sia nei confronti dei lavoratori che nei confronti degli enti ispettivi ed in definitiva ad una gestione imprenditoriale limitata che non garantirà risultati a medio-lungo termine.

Perché continuare a sbagliare cosi?

L’imprenditore è colui che deve avere una Visione di come dovrebbe essere la sua azienda negli anni, su come garantire un ritorno economico tale da continuare a vivere e prosperare per se e la sua famiglia con la sua attività con il suo lavoro.

Le norme a supporto della tua impresa ci sono! Devono solo essere sfruttate e messe a disposizione, dal mio studio di Consulenza del Lavoro avrai:

  • Preliminarmente all’instaurazione di ogni singolo rapporto di lavoro la possibilità di scegliere e comparare qual’è il miglior contratto da applicare al lavoratore, al fine di garantire un consistente risparmio in termini di costi ed un maggior flessibilità del lavoratore,
  • Ogni mese analizzeremo insieme, mediante report costanti, ogni singolo andamento delle voci che compongono il costo del lavoro al fine di effettuare un maggior controllo e ridurre la dov’è possibile ancor di più l’incidenza che tale costo ha nel bilancio,
  • La possibilità di comunicare e interagire tra la tua impresa ed il mio studio in via telematica al fine di ottimizzare il tuo tempo impiegandolo direttamente al lavoro nella tua impresa ( Quindi consulenza on line, gestione documentale on line, presenze on line, busta paga on line, F24 on line, prospetti contabili on line, report on line, certificazione unica on line e tutto ciò che a che fare con la consulenza del lavoro)
  • L’assistenza in tutte le fasi della gestione del personale dall’instaurazione del rapporto, alla elaborazione delle buste paga, dalla gestione delle relazioni sindacali ecc. fino alla cessazione del rapporto di lavoro

 

Da tutto questo, avrai sicuramente capito che oggi più che mai è importante affidarsi non ad “uno che fa buste paga” ma ad un Consulente del Lavoro esperto che capisca le tue esigenze le interpreti correttamente ed affiancandoti ti sostiene nelle scelte creando valore.

Proprio per questo il mio Studio di Consulente del Lavoro Cosenza:

Aiuta la tua impresa a crescere, sostenendoti nella gestione del personale- un’area che sappiamo essere molto critica – con un servizio di consulenza del lavoro mirato per ogni esigenza e che nessun altro offre!

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Dr. Francesco De Santo

Consulente del Lavoro Cosenza

 

Il contratto di prestazione occasionale PrestO

Dal 24 giugno 2017 è in vigore la nuova disciplina del lavoro occasionale, contenuta nella l. n. 96/2017 , di conversione del d. l. n. 50/2017, che sostituisce la precedente regolamentazione in materia di voucher (definiti anche “buoni lavoro”).

Il lavoro occasionale

Consiste nell’esercizio di un’attività di lavoro subordinato, svolta in modo episodico e non continuativo.

Le nuove regole del lavoro occasionale, delineate a partire dall’articolo 54-bis del D.L. n. 50/2017, coordinato con la Legge di conversione n. 96/2017, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 144/2017, prevedono una particolare disciplina, che muta a seconda del soggetto che richiederà la prestazione lavorativa.

NBil lavoro occasionale di tipo subordinato non va confuso con il lavoro autonomo occasionale, ovvero con le prestazioni di lavoro autonomo che ricadono sotto l’applicazione dell’articolo 2222 del codice civile.

 

PrestO o Libretto famiglia?

Gli enti economici – quali le imprese e la Pubblica Amministrazione – ed i professionisti, per le prestazioni lavorative occasionali e saltuarie possono ricorrere a PrestO, il nuovo contratto di prestazione occasionale.

Le famiglie e i privati, invece, potranno utilizzare il Libretto Famiglia.

 

Alternative ai voucher post abrogazione

Chiaro è che l’abrogazione di tale strumento retributivo non può cancellare le esigenze di lavoro occasionale da parte delle imprese e dei privati, ed ecco perchè si è colmato tale vuoto normativo attraverso il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito in legge n. 96 del 21 giugno 2017 (G.U. n. 144 del 23 giugno 2017), che ha disciplinato compiutamente le prestazioni di lavoro occasionali, al fine di garantire un minimo di tutele previdenziali, normative ed assistenziali a favore dei prestatori.

In buona sostanza, la nuova normativa consente la possibilità per i datori di lavoro di acquisire prestazioni di lavoro occasionali, nei limiti previsti dalla norma, secondo due distinte modalità di utilizzo: il Libretto Famiglia ed il Contratto di prestazione occasionale (PrestO).

 

NBil Libretto Famiglia e il Contratto di prestazione occasionale presentano profili di specificità in relazione all’oggetto della prestazione, alla misura minima dei compensi e dei connessi diritti di contribuzione sociale obbligatoria, nonché alle modalità di assolvimento degli adempimenti informativi nei confronti dell’Inps.

 

Condizioni di utilizzo del lavoro occasionale

Secondo la nuova disciplina e come specificato dalla circolare Inps n. 107 del 5 luglio 2017, i privati e le famiglie possono ricorrere al lavoro occasionale per retribuire i seguenti servizi:

  • piccoli lavori domestici, ivi inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione;
  • assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità;
  • insegnamento privato supplementare.

 

Imprese e professionisti possono sfruttare il Lavoro Occasionale per affidare attività occasionali necessarie all’occorrenza.

Per le imprese del settore agricolo, è prevista la possibilità di ricorso al contratto di prestazione occasionale esclusivamente per le attività lavorative rese da lavoratori appartenenti alle seguenti categorie:

  • titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità;
  • giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università;
  • persone disoccupate, ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150;
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI o SIA, che costituisce la prestazione di sostegno all’inclusione attualmente vigente e destinata ad essere sostituita dal REI), ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

 

Gli enti della Pubblica Amministrazione possono utilizzare questo regime nell’ambito dell’attività istituzionale, solo ed esclusivamente per:

  • progetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o che fruiscono di ammortizzatori sociali;
  • lavori di emergenza correlati a calamità o eventi naturali improvvisi;
  • attività di solidarietà, in collaborazione con altri enti pubblici o associazioni di volontariato;
  • organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritative.

 

Divieto di utilizzo del lavoro occasionale

E’ fatto divieto di utilizzare la disciplina del lavoro occasionale nelle fattispecie di seguito elencate.

 

Per imprese e professionisti:

  • con soggetti che abbiano cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione col medesimo utilizzatore;
  • da parte degli utilizzatori che occupano più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato;
  • da parte delle imprese del settore agricolo con i braccianti agricoli;
  • da parte delle imprese dell’edilizia o esercenti l’attività di escavazione o lavorazione di materiale lapideo, delle imprese del settore delle miniere, cave e torbiere;
  • nell’ambito dell’esecuzione di appalti di opere o servizi.

 

Per enti della Pubblica Amministrazione è fatto divieto di utilizzo dei buoni lavoro:

  • oltre i vincoli previsti dalla vigente disciplina in materia di contenimento delle spese di personale;
  • oltre il limite di 280 ore nell’arco dello stesso anno civile.

Criteri computo dei lavoratori occupati

Possono fare ricorso al contratto di prestazione occasionale i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze non più di cinque lavoratori a tempo indeterminato, ma detta limitazione non opera esclusivamente per le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs n. 165/2001.

Allo scopo di favorire l’omogenea applicazione della citata disciplina, fermi i criteri applicativi fissati al par. 6.2 della circolare n. 107/2017, si fa presente quanto segue:

  • i lavoratori assunti con contratto di apprendistato non vanno conteggiati nella misura della forza aziendale a tempo indeterminato (cfr. art. 47, comma 3, del d.lgs. 81/2015);
  • ai fini del computo della forza aziendale mensile, una volta determinato il numero complessivo dei lavoratori occupati, tenendo in considerazione, per i lavoratori a tempo parziale, la durata contrattuale della prestazione lavorativa, il risultato va arrotondato per eccesso laddove il valore del primo decimale sia superiore a 0,5 ovvero per difetto in caso contrario;
  • ai fini della verifica della sussistenza delle condizioni che legittimano il ricorso al lavoro occasionale, la media semestrale dei dipendenti a tempo indeterminato riferita al periodo che dall’ottavo al terzo mese antecedente la data di svolgimento della prestazione lavorativa (cfr. par. 6.2, circ. n. 107/2017) va calcolata sulla base del dato effettivo, senza operare alcun arrotondamento. Pertanto, se, a titolo di esempio, il valore medio della forza aziendale a tempo indeterminato del predetto semestre fosse pari a 5,1, in forza dei limiti fissati dall’art. 54-bis, comma 14, lett. a), del d.l. n. 50/2017, il datore di lavoro non potrà fare ricorso alle prestazioni di lavoro occasionale.

Limiti da rispettare

Per tutte le categorie di utilizzatori sopra elencate, valgono regole comuni.

La possibilità di avvalersi o di svolgere attività di lavoro occasionale è ammessa per ciascun anno civile, entro il limite di:

  • €. 5.000, per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori;
  • €. 5.000, per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori;
  • €. 2.500, per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore.

 

Nello specifico, con riferimento alla soglia di utilizzo relativa alla totalità dei prestatori, sono conteggiati al 75% del loro importo i compensi per prestazioni di lavoro occasionale rese dai seguenti soggetti:

  • titolari di pensione di vecchiaia o d’invalidità;
  • giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un Istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’Università;
  • disoccupati che abbiano reso la DID;
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI) ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

 

NB: in ogni caso non può essere superato il limite massimo di 280 ore lavorative nell’arco dell’anno dedicate ad attività di lavoro occasionale.

In ipotesi di superamento, da parte di un utilizzatore diverso da una pubblica amministrazione, dei limiti di cui sopra, è prevista – come sanzione – la trasformazione del rapporto da occasionale a rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.

 

Modalità di acquisto dei buoni lavoro e tracciabilità della prestazione

L’acquisto dei buoni lavoro deve essere effettuato sulla piattaforma Inps dedicata, con pagamento anticipato, attivando il buono almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, attraverso una apposita comunicazione. Tale comunicazione deve contenere:

  • i dati anagrafici e identificativi del prestatore;
  • il luogo di svolgimento della prestazione;
  • l’oggetto della prestazione;
  • la data e l’ora di inizio ed il termine della prestazione ovvero, se si è imprenditore agricolo, la durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a tre giorni;
  • il compenso pattuito per la prestazione, in misura non inferiore a €. 36, per prestazioni di durata non superiore a quattro ore continuative nell’arco della giornata.

 

Si fa presente che, se la prestazione non viene poi svolta, è possibile trasmettere la comunicazione di revoca sempre attraverso la piattaforma informatica o avvalendosi dei servizi di contact center messi a disposizione dall’Inps, entro i tre giorni successivi al giorno programmato di svolgimento della prestazione.

 

NB: in caso di violazione dell’obbligo di comunicazione, quindi di attivazione del buono, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da €. 500 a €. 2.500 per ogni prestazione lavorativa giornaliera per cui risulta accertata la violazione, senza possibilità di diffida ad adempiere.

 

Gli adempimenti e i diritti spettanti al lavoratore occasionale

Anche il lavoratore, per avere il proprio compenso attraverso la modalità ivi descritta, è tenuto a registrarsi sulla apposita piattaforma digitale dell’Inps.

Di conseguenza, sarà egli stesso ad indicare come ricevere il compenso.

Con un occhio ora alle tutele destinate a tale categoria di lavoratori, gli stessi hanno diritto al riposo giornaliero, pause e riposi settimanali, all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nonchè all’assicurazione per l’invalidità e la vecchiaia, con iscrizione alla gestione separata (gli oneri sono interamente a carico dell’utilizzatore, nelle misure che saranno indicate in seguito).

 

compensi, inoltre, sono:

  • esenti da tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche;
  • computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno;
  • non incidenti sullo stato di disoccupato o inoccupato.

 

NBl’Inps provvede all’accreditamento alla Gestione Separata dei contributi previdenziali sulla posizione assicurativa del prestatore contestualmente all’erogazione del compenso nei confronti del prestatore medesimo.

 

Gli importi

Libretto famiglia

Le famiglie avranno a disposizione un libretto nominativo prepagato, contenente titoli dal valore unitario di €. 10,00, da consegnare al prestatore d’opera, per compensare una prestazione di durata non superiore ad un’ora.

Per ogni titolo di pagamento sono a carico dell’utilizzatore gli oneri contributivi pari a:

  • € 1,65 di contribuzione IVS, da versare alla Gestione Separata Inps;
  • € 0,25 per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
  • € 0,10 per il finanziamento degli oneri di gestione della prestazione di lavoro occasionale e dell’erogazione del compenso al prestatore.

 

PrestO per professionisti e imprese

Gli operatori professionali (imprese e professionisti) potranno retribuire prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di limitata entità utilizzando il contratto di prestazione occasionale “PrestO.

Ogni ora di lavoro deve essere così retribuita:

  • importo minimo di € 9.00 a favore del prestatore;
  • contribuzione alla gestione separata Inps, nella misura del 33% del compenso;
  • premio dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nella misura del 3,5% del compenso;
  • 1% degli importi versati da destinarsi al finanziamento degli oneri gestionali.

 

Dott. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Incentivi per assunzione di detenuti

Incentivo per assunzione di detenuti.

A questo link si segnala un mio articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista leggi di lavoro – www.leggidilavoro.it inerente agli incentivi per assunzione di detenuti

http://www.leggidilavoro.it/index.php/articoli/743-incentivi-per-assunzione-di-detenuti

 

Qui il resto del mio articolo.

INCENTIVI PER ASSUNZIONE DI DETENUTI

Il D.M. n. 148/2014 ha previsto uno speciale credito d’imposta (cumulabile con altri benefici e agevolazioni contributive) in favore delle imprese che assumono soggetti che si trovano in stato di detenzione o internati, ma in stato di semilibertà o in possesso del permesso per effettuare attività di lavoro esterna. La ratio della norma, che mira a dare effettività al principio supremo di uguaglianza, è quella di favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione attiva nel mercato del lavoro di soggetti che, senza un intervento dello Stato, risulterebbero svantaggiati.

Il credito d’imposta è pari a:

–  520,00 € mensili per ciascun lavoratore detenuto o internato ammesso al lavoro esterno;

– 300,00 € mensili per ciascun lavoratore in stato di semilibertà proveniente dalla detenzione o internato semilibero.

Il credito spetta per ciascun lavoratore a tempo pieno nei limiti del costo effettivamente sostenuto per lo stesso e comunque in misura proporzionale alle giornate di lavoro effettivamente prestate nel rispetto di un massimale annuo pari a 250.000,00 €. In caso di cessazione dello stato detentivo del lavoratore assunto tale beneficio spetta per ulteriori 24 mesi (18 se il lavoratore era già in stato di semilibertà).

Per poter accedere al credito, le imprese devono assumere il detenuto con un contratto di lavoro subordinato di durata non inferiore a 30 giorni, corrispondere al lavoratore un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai Ccnl, e stipulare una convenzione con la Direzione dell’istituto penitenziario ove è recluso il lavoratore da assumere.

Il credito è utilizzabile in F24 con il codice tributo 6858, va indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione della base imponibile Ires e Irap.

Le imprese, per beneficiare del credito, devono, entro il 31 ottobre dell’anno precedente a quello in cui chiedono la fruizione, presentare un’apposita istanza relativa sia alle assunzioni effettuate che a quelle che prevedono di effettuare presso l’istituto penitenziario.

Accanto al credito d’imposta, il decreto in esame ha previsto sgravi contributivi, ovvero una riduzione del 95% dei contributi Inps sia a carico ditta che dipendente. Tale sgravio viene fruito sulla base di apposita rendicontazione prodotta nei confronti dell’Inps e da questi riconosciute sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, nel rispetto delle risorse stanziate.

Per qualsiasi informazione su questa assunzioni o altre assunzioni agevolate CONTATTAMI per un appuntamento gratuito.

Dr. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Incentivo Occupazione Giovani

 

Il decreto direttoriale del Ministero del Lavoro n. 394/2016 ha disciplinato l’incentivo Occupazione Giovani. L’incentivo in questione si colloca nel solco del programma Garanzia Giovani e rappresenta uno strumento utile, diretto alla riduzione del Costo del Lavoro per le imprese che assumono.

Recentemente l’Inps con la Circolare n. 40/2017 è andata a fornire le istruzioni per la sua applicazione.

Datori di lavoro destinatari

Tutti i datori di lavoro privati eccetto la Provincia autonoma di Bolzano.

Lavoratori destinatari

Giovani tra i 16 e i 29 anni ammessi al Programma Garanzia Giovani, se minorenni devono aver assolto al diritto dovere all’istruzione/formazione

Assunzioni effettuata dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 con:

  • contratto a tempo determinato di durata iniziale pari o superiore a 6 mesi
  • contratto a tempo indeterminato
  • contratto apprendistato professionalizzante

Non spetta per le trasformazioni a tempo indeterminato, per il lavoro domestico, accessorio e intermittente.

Importo e durata dell’incentivo

L’incentivo è fruibile in 12 quote mensili dalla data di assunzione.

La sua misura è determinata come segue:

  • tempi determinati: incentivo pari al 50% dei contributi c/ditta entro il limite di euro 4.030,00 annui (335,83 € mensili)
  • tempi indeterminati: incentivo pari al 100% dei contributi c/ditta entro il limite di euro 8.060,00 annui (671,66 €mensili)
  • apprendisti professionalizzanti: incentivo pari alla contribuzione ridotta c/ditta entro il limite di euro 8.060,00 annui (671,66 € mensili).

In caso di part-time il massimale è proporzionalmente ridotto.

Modalità di furizione

L’incentivo viene fruito mediante compensazione nel sistema UniEMens.

Per le aziende agricole l’incentivo è fruito nel sistema DMAG sempre in compensazione.

 

Per informazioni o Consulenza sull’incentivo CONTATTAMI

Dr. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza